Porpora di Bateman

 

La porpora di Bateman, in omaggio al dermatologo inglese Thomas Bateman che per primo, nel 1836, l’ha descritta, è una patologia benigna di frequente riscontro nella popolazione anziana, caratterizzata dalla comparsa, in seguito a lievi traumi [spesso misconosciuti], di chiazze purpuriche in sedi cutanee fotoesposte o facilmente sottoposte a sfregamenti, come il dorso delle mani, gli avambracci e la regione anteriore delle gambe. La loro insorgenza è da attribuire alla riduzione, tipica della cute invecchiata, del collagene dermico perivasale e quindi alla riduzione del sostegno dei vasi, rendendoli, in ultima analisi, più fragili. In conseguenza di ciò, un trauma, anche minimo, è capace di rompere il vaso e riversare nel derma il suo contenuto [il sangue].

Le chiazze hanno dimensioni variabili [da 1 a 5 cm], forma irregolare e margini netti, sono asintomatiche e persistono per 2-3 settimane: poi risolvono spontaneamente. Il colore, inizialmente rosso vivo, vira, con il passare dei giorni, al viola e poi al rosso brunastro. Talora, nell’area precedentemente occupata dalla chiazza purpurica, si osserva un esito ipercromico, talaltra, una cicatrice stellata biancastra nota come pseudocicatrice stellata di Colomb. La patologia ha un decorso cronico con formazione di nuove chiazze che si presentano in prossimità di quelle precedentemente risolte. La diagnosi è clinica e va posta in differenziale soprattutto con la porpora da steroidi e le manifestazioni purpuriche insorte in pazienti che assumono anticoagulanti. Purtroppo non esiste una cura efficace, ma per limitare il diffondersi della patologia è buona norma idratare la cute e arricchire la dieta con la vitamina C.