Nevo anemico

 

Descritto per la prima volta nel 1906 da Hans Vorner, il nevo anemico è una anomalia della cute caratterizzata da una chiazza di colore bianco pallido, solitamente isolata. La causa non è dovuta ad una carenza di melanina, come facilmente si potrebbe supporre, ma ad un deficit funzionale dei vasi dermici superficiali e, più in dettaglio, ad una persistente vasocostrizione, per assenza dei recettori beta-adrenergici e/o ipersensibilità dei recettori alfa-adrenergici.

Il nevo anemico è presente sin dalla nascita, interessa l’1-2% della popolazione generale e colpisce prevalentemente le donne. Si tratta di una chiazza dalla forma variabile, i cui margini sono irregolari e il colore più chiaro rispetto alla cute circostante; è, inoltre, fissa, stabile, in dimensione e forma: segue solo la naturale crescita del bambino. Localizzato soprattutto sul tronco e alla radice degli arti, questo nevo, pur potendosi osservare sin dalla nascita, si evidenzia meglio durante il periodo neonatale quando il bambino piange. La pressione sulla lesione da parte di un vetrino da microscopio in vetro annulla il confine tra nevo anemico e cute normale. Se proviamo a strofinare con il dito di una mano sia il nevo che l’area tutt’intorno, solo quest’ultima si arrosserà mentre il nevo non cambierà colore, anzi si renderà più visibile.

Il nevo anemico va distinto dal precursore dell’emangioma infantile [ben presto nel suo interno compaiono strie teleangectasiche], dal nevo ipocromico [si arrossa se viene sfregato], dalla vitiligine [il colore è bianco lucido, l’esame con la lampada di Wood l’accentua, è difficile che compaia in epoca neonatale e ancor meno alla nascita] e dalle macchie ipocromiche della sclerosi tuberosa [sono diverse, almeno tre, cominciano a vedersi poco dopo la nascita e somigliano ad una foglia di frassino o ad un coriandolo].

Per il fatto che il nevo anemico si osserva nel 40-50% dei pazienti affetti da neurofibromatosi di tipo 1 [NF1] e solo di rado nella popolazione generale e in pazienti affetti da altre patologie [sindrome di Legius, ecc.], esso viene considerato non patognomonico ma molto specifico per questa malattia genetica, conosciuta anche come malattia di von Recklinghausen.